Domotica Disabili

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Non sempre la parola tecnologia evoca progresso o efficienza. L’attuale domotica (termine, nato dalla fusione tra domus-casa e robotica, che indica un’abitazione automatizzata) invece che facilitare la persona con disabilità nell’utilizzo di impianti e apparecchiature, frequentemente lo rende ancora più difficoltosa. Troppo spesso si preferisce la funzionalità a effetto, che in un primo momento colpisce e poi annoia, quando invece per eseguire dei comandi basterebbero due tasti: uno per attivare l’impianto e uno per disattivarlo.

Altro problema sono i costi, soluzioni complesse e del tipo con vocalizzazione dei comandi costano molto. Se poi ci si affida alla consulenza di architetti ed esperti, i prezzi lievitano, oltre ad essere in parte inutile non provando essi di persona le difficoltà di un disabile. Quindi ci si rivolge alla Rete, al network di conoscenti che hanno testato, sulla propria pelle, i vari prodotti. Scoprendo che anche con pochi soldi si possono realizzare progetti importanti. I forum specialistici e le associazioni di categoria, spesso troppo sottovalutati da chi studia le soluzioni domotiche, diventano quindi la fonte d’ispirazione. 

Una casa accessibile in domotica deve anche essere accumunata a tecnologie che non sottovalutino la sicurezza personale come ad esempio una piastra a induzione magnetica per la cucina. Non c'è rischio di scottarsi, visto che la superficie non si scalda, e nemmeno di lasciare aperta la manopola del gas. Questo fornello sfrutta il campo elettromagnetico per indurre il calore nelle pentole, ma non scalda la piastra in vetro-ceramica.
Ovvio che ogni ambiente per essere 100% accessibile deve essere costruito ad personam perchè ogni disabilità ha le proprie esigenze. L'importante è scegliere le aziende adeguate affinchè abbiano l'esperienza di capire i vostri problemi e trovare la soluzione giusta alle vostre esigenze.

 
 
 
 
15/10/2019
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